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Un capolavoro in viaggio - Presentazione a Torino

image12pGrande spazio a Torino e ai suoi tesori nel volume Un capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare. Tra gli autori vi sono infatti anche il Direttore del Museo Egizio Christian Greco e il Direttore Generale del Comitato per l'Ostensione della Sindone Maurizio Baradello, intervenuti il 20 aprile nella Galleria dei Re del Museo Egizio a presentare il volume insieme a Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Hruby, e ad Armando Torno, editorialista del Sole 24 Ore.
Un luogo e una data scelti non a caso: il Museo Egizio è stato appena inaugurato e mostra le sue straordinarie collezioni inserite in un allestimento straordinario, frutto di un progetto grandioso durato tre anni. Un progetto grazie al quale l'antica Istituzione si proietta oggi nel futuro, contribuendo ad accrescere l'interessante vocazione turistica della città emersa negli ultimi anni. Questi sono anche i giorni dell'inaugurazione dell'Ostensione della Sindone 2015, evento destinato a richiamare a Torino oltre 2 milioni di pellegrini, la cui protezione attraverso le più avanzate tecnologie di videosorveglianza è stata sostenuta dalla Fondazione Enzo Hruby in collaborazione con Samsung Techwin e con il contributo di Riello UPS. L'importante progetto è stato realizzato dalla società Centro Sistemi Antifurto di Torino. Il Presidente del Comitato per l'Ostensione della Sindone Maurizio Baradello ha sottolineato la complessità organizzativa di un evento come l'Ostensione della Sindone, "una macchina"nella quale la sicurezza è elemento determinante, ringraziando la Fondazione Hruby per aver contribuito per la seconda volta – la prima in occasione dell'Ostensione del 2010 - a sostenere l'avanzato sistema di videosorveglianza che monitora la reliquia più importante della cristianità e il percorso dei fedeli.
cop capolavoro"Il senso più profondo del volume Un capolavoro chiamato Italia – ha dichiarato Carlo Hruby - è espresso chiaramente in questi due volti dell'eccellenza italiana: da una parte un'Istituzione che ha saputo proteggere e valorizzare le proprie collezioni in maniera straordinaria, creando un valore aggiunto di tipo culturale, economico e sociale di altissimo livello, che pone il Museo Egizio di Torino al pari dei primi musei di tutto il mondo; dall'altra un evento di risonanza mondiale come l'Ostensione della Sindone, dove vengono impiegate le più moderne tecnologie di videosorveglianza per la sicurezza della reliquia e dei pellegrini. In entrambi i casi a rendere possibile risultati così importanti è l'impegno profondo e congiunto di soggetti pubblici e privati che hanno saputo unire le proprie energie per creare qualcosa di eccezionale". Molti i temi trattati da Carlo Hruby nel suo contributo, a partire dalla necessità di conoscere l'entità del nostro patrimonio culturale ed essere consapevoli del suo valore per poterlo adeguatamente proteggere e rendere accessibile.
Di grande interesse è stato l'intervento di Christian Greco, che ha raccontato la genesi di un progetto straordinario come quello che ha reso possibile la trasformazione del Museo Egizio in un polo museale all'insegna dell'innovazione che riesce a mantenere viva l'essenza di un'Istituzione con una storia di 200 anni. Un'Istituzione che tesse profondi legami con l'Egitto, terra di provenienza dei reperti, e con la comunità egiziana di Torino. "In questo libro si cerca di fare un'analisi di quelli che sono i problemi e di come possano essere affrontati – ha sottolineato Christian Greco - Penso che la consapevolezza sia l'unico mezzo che possa portare alla sostenibilità, anche dal punto di vista della sicurezza. Il Museo Egizio di Torino si è aperto e rinnovato e questo è un punto di partenza. Il mio lavoro si potrà dire concluso quando questo Museo tornerà a essere al centro della ricerca internazionale, solo allora avrà vinto la sua sfida". Dunque innovazione e tradizione, passato e presente, cultura ed economia, pubblico e privato, tutela e valorizzazioni: sono molti i temi affrontati nella presentazione torinese di Un capolavoro chiamato Italia. Ancora una volta a dimostrazione del fatto che la sicurezza e la protezione dei beni culturali non è un tema circoscritto e per soli addetti ai lavori ma al contrario ha molteplici connessioni con tutte le altre discipline ed è alla base di ogni forma di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio.

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